Cinque ragioni per cui è giusto chiudere la scuola per la festa di fine Ramadan

Siamo in piena campagna per le elezioni europee e quindi potevano gli SS Salvini e Sardone farsi sfuggire questa ghiotta occasione per scatenare una becera polemica elettorale a base di islamofobia? Ovviamente no. Poteva il solerte e ministro Valditara astenersi dal richiedere verifiche? Manco per sogno

Ecco cinque ragioni per le quali attaccare la direzione della scuola non ha alcun senso

1- Le scuole italiane chiudono due settimane a Natale, a Carnevale, una settimana a Pasqua, e per diverse altre festività religiose locali, nessuno contesta l’importanza della tradizione cristiana per il nostro paese ma bisogna ricordare che la nostra è una repubblica laica, quindi negare che la seconda comunità religiosa del paese abbia il diritto di avere due giorni di festività scolastica e lavorativa all’anno significa non rispettare i propri concittadini, non rispettarne la fede, non rispettarne la dignità di cittadini e non rispettare nemmeno lo spirito della Costituzione.

2- È evidente che queste persone facciano moltissima confusione, un po’ per ignoranza e molto per malafede tra cosa sia la tradizione e cosa sia invece il folclore, infatti inscenano battaglie a difesa del folclore chiamandolo tradizione e ignorano la propria tradizione, è per questo motivo che non riescono a comprendere e accettare la tradizione degli altri.
L’albero di Natale è folclore, la quaresima fa parte della tradizione per capirci, ma costoro hanno bisogno di aggrapparsi a dei simboli, anche a Babbo Natale magari, poco importa se è quello della Coca Cola, questo perché devono rendere la religione un feticcio da agitare contro qualcuno invece di percorrere una via di spiritualità che purtroppo non conoscono. 
Siamo in piena quaresima, chissà se qualcuno di questi che avanzano la pretesa di esser guardiani delle tradizioni, stanno praticando il digiuno quaresimale, a me sembra più gente che si ricorda di essere cristiana solo in occasione delle grandi abbuffate ma se lo dimentica quando bisogna digiunare, pregare e soprattutto comportarsi da cristiani.

Se ci fate caso infatti queste polemiche non vengono mai dalla chiesa o da donne e uomini profondamente religiosi.

3- In molti paesi a maggioranza musulmana, il Natale è un giorno di festa nazionale, parliamo di Libano, Giordania, Siria, Emirati Arabi, Indonesia e Bahrein ad esempio,

 in alcuni di questi paesi l’Islam è la religione di Stato, in cosa il cristianesimo si vedrebbe minacciato dalla possibilità degli studenti musulmani di festeggiare la fine del mese di Ramadan con le proprie famiglie? 

4- Fare un giorno di vacanza in occasione dell’Aid è in molti casi semplicemente prendere atto della realtà, in quanto in molte cittadine del nord Italia e in molti quartieri delle principali città italiane le scuole hanno un elevatissimo numero di alunni musulmani e la tendenza demografica è destinata a crescere. Per questo motivo, in una scuola come quella di Pioltello il 10 aprile circa metà degli alunni saranno comunque assenti. Invece di ignorare questa realtà è giusto trovare soluzioni che aiutino ad evitare un senso di esclusione e discriminazione 

di una comunità che tra l’altro non ha mai contestato vacanze natalizie o pasquali, presepi o altri simboli religiosi.

5- Se i giorni a discrezione vengono usati per Halloween o anche semplicemente per allungare un ponte, perché mai non si dovrebbero usare per far celebrare una festività religiosa al tuo compagno di banco?