Zeina Nassar: La pugile tedesca che si batte per portare il velo sul ring.

Grazie al suo spirito combattivo, la pugile berlinese Zeina Nassar ha potuto conquistare numerosi titoli; ma la sua battaglia per portare l’hijab sul ring le ha anche permesso di diventare una campionessa delle pari opportunità.

Oggi, a 21 anni d’età, dopo aver scoperto la boxe femminile guardando dei video su internet quando ancora era un’adolescente, è campionessa dilettante dei pesi piuma tedeschi e osa sognare la gloria olimpica.

È come se dovessi affrontare una doppia difficoltà, perché non solo sono una donna che fa boxe, ma anche perché porto il velo. Alla fine questo mi ha reso più forte ha detto.

Zeina appare su Instagram sorriedente col suo volto truccato, incorniciato da un velo a fiori color pastello, e con gli occhiali da sole

I giochi olimpici di Tokyo del prossimo anno, e quelli di Parigi del 2024 “sono il mio grande sogno, il mio grande obbiettivo”, dice ancora la ragazza.

Questo sogno è diventato possibile solo a febbraio, quando l’Associazione internazionale della boxe (AIBA) ha modificato le sue regole per permettere alle pugili musulmane di portare l’hijab e di coprirsi sul ring.

Per quel che riguarda le qualificazioni, “le precondizioni sono ormaile stesse per tutti”, ha dichiarato Nassar, che porta un copricapo e dei leggins.

Dovrebbero contare solo le prestazioni sportive, non dovremmo essere ridotte alla nostra apparenza esteriore.

Nel suo palmarès vi sono già sei titoli berlinesi nella categoria dei pesi piuma e il titolo di campione di Germania 2018.

In 24 incontri ufficiali, la Nassar, che pesa 57 kg, ha al suo attivo 18 vittorie, di cui una per KO, cosa rara in questa categoria. .

Per molti anni, questa studentessa di educazione fisica e di sociologia non ha potuto partecipare a incontri internazionali a causa del suo abbigliamento.

Quest’anno, la Federazione Tedesca della boxe, che aveva modificato le sue stesse regole nel 2013, ha proposto a la Nassar di partecipare al campionato europeo under 22, dove però non è stata ammessa a causa della sua tenuta.

Zeina che parla anche l’arabo e che si reca con regolarità in Libano, terra d’origine dei suoi genitori, ha detto di non aver mai pensato di dover togliere il suo hijab per la boxe.

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