Ieri a Parigi la più grande manifestazione contro l’Islamofobia della Storia Francese. Legge contro il velo e attentati alle moschee preoccupano i musulmani

Ieri a Parigi si è tenuta la prima grande marcia contro l’islamofobia della Storia francese.  Secondo fonti interne all’organizzazione, la manifestazione ha visto la partecipazione di circa 30.000 persone.

Siamo orgogliosi dei nostri valori, Francia, ti amo, sei tu che non mi ami , vivere insieme è necessario: questi e molti altri gli slogan contro l’islamofobia  scanditi ieri nelle manifestazioni contro l’islamofobia in Francia, principalmente a Parigi e Marsiglia. 

L’appello alla protesta, pubblicato su Liberation il 1 °novembre è stato lanciato da una cinquantina di personalità e organizzazioni con in testa il Collettivo contro l’islamofobia in Francia e le parole d’ordine:  “fermare l’Islamofobia”, la “crescente stigmatizzazione” dei musulmani, vittime di “discriminazione” e “aggressività” di cui “l’attacco alla moschea di Bayonne è la manifestazione più recente “.

Il 28 ottobre, un ex candidato del partito di Marie Le Pen alle elezioni locali è stato arrestato dopo aver tentato di dare fuoco alla moschea di Bayonne e ferito gravemente due anziani fedeli davanti al luogo di culto. 

L’aggressore di 84 anni, che ora rischia l’ergastolo, è stato portato davanti a un giudice inquirente e “accusato di omicidio aggravato, aggravamento e distruzione, violenza armata contro un fiduciario” di autorità pubblica e violenza con le armi “, ha affermato il procuratore di Bayonne.

La manifestazione si è tenuta in un momento in cui il dibattito politico francese è totalmente focalizzato sui musulmani.

Il 29 ottobre, il Senato, dominato dall’opposizione di destra, ha approvato un disegno di legge che vieta l’uso di simboli religiosi da parte dei genitori che accompagnano le gite scolastiche, provocando reazioni ostili da parte del governo e dell’opposizione di sinistra. È improbabile che questo testo venga votato dall’Assemblea nazionale, dominata dalla maggioranza presidenziale.

L’argomento è stato rilanciato a metà ottobre da un incidente in un’assemblea regionale, in cui un funzionario eletto di destra aveva assunto l’incarico di una donna velata che accompagnava un gruppo di bambini presenti alla sessione come parte di una gita scuola.

La Francia con i suoi 6 milioni di musulmani (il 9% della popolazione) vanta la più grande comunità islamica d’Europae e l‘Islam è un argomento perennemente oggetto di dibattito per la società francese, i media mainstream e i politici di destra creano costantemente polemiche sull’uso del velo, le piscine per sole donne e altre questioni che violerebbero il culto francese del laicismo. 

Il Presidente Macron ha criticato coloro che “vogliono seminare odio e divisione” usando il principio del secolarismo “per guidare la lotta contro questa o quella religione”.

“Il secolarismo non è né la negazione del fatto religioso né uno strumento contro le religioni, ma un valore che integra il trittico repubblicano tanto quanto sposa e rafforza ciascuno di questi pilastri”, ha aggiunto quando l’inaugurazione del Centro europeo di ebraismo a Parigi. 

Lo stesso Macron però poco tempo addietro aveva destato indignazione nella comunità islamica francese quando, incontrando le forze di polizia, aveva affermato che tra i segni di radicalizzazione da tenere d’occhio per prevenire attentati ci sarebbe la pratica delle cinque preghiere quotidiane o la barba. 

Le reazioni della politica 

A differenza di ciò che accade quando si convocano manifestazioni contro l’antisemitismo, contro il razzismo o contro ogni altro tipo di discriminazione, in questo caso, parlandosi di musulmani buona parte delle forze politiche e della stampa si sono schierati di fatto contro l’iniziativa, facendo dei distinguo sul concetto di islamofobia, negandone l’esistenza o accusando alcuni degli organizzatori di essere degli estremisti. Il Partito Socialista e En Marche di Macron non hanno aderito e l’atteggiamento prevalente tra i giornali francesi è stato quello di presentare la manifestazione come controversa, invece di spiegarne le legittime ragioni. 

L’eurodeputata Aurore Bergé, portavoce del partito macronista Repubblica En Marche, ha definito l’iniziativa “una marcia che attacca lo stato e usa un termine (islamofobia) che è noto per essere strumentalizzato politicamente. “

Il partito di Jean Luc Melenchon France Insoumise ha invece preso parte alla marcia con il suo leader e numerosi esponenti ed eletti mentre per il presidente del partito di estrema destra Rassemblement Nationale Marine Le Pen, “tutti coloro che andranno a questa manifestazione sono come gli islamisti, vale a dire coloro che sviluppano nel nostro paese un’ideologia totalitaria che mira a combattere le leggi della Repubblica francese “.

Sicuramente quella di ieri è stata una giornata storica, per la prima volta i musulmani francesi hanno sfidato in campo aperto l’Islamofobia, senza complessi e il messaggio più importante è arrivato, forse, alle stesse comunità islamiche: si può fare!

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