Salvini promuove la droga a tutto spiano ma dice che fa male. L’ex ministro ha offeso la memoria di Cucchi ma in questi anni è stato il testimonial più influente del consumo di droga

Matteo Salvini intervistato sulla vicenda Cucchi ha detto che la droga fa male, il sottotesto è molto chiaro ma lui si è scudato dietro un atteggiamento codardo ed ambiguo, nel frattempo in questi anni il leader leghista ha imperversato nella promozione della droga diventandone uno dei testimonial più efficaci.

Matteo Salvini intervistato sulla sentenza di condanna ai Carabinieri che hanno ucciso Stefano Cucchi ha detto: “questa vicenda testimonia che la droga fa sempre male.”

La storia viene da lontano, nel 2016 il leader leghista si era riferito a Ilaria Cucchi con parole poco eleganti, colpevole secondo lui di aver postato la foto di un carabiniere su Facebook attaccandolo, in quell’occasione Salvini aveva detto: “quel post mi fa schifo” e ancora “si dovrebbe vergognare“, solo che poi quel carabiniere è stato condannato per il pestaggio e l’omicidio di Cucchi.

Si capisce benissimo cosa abbia voluto sottointendere Salvini dicendo che la droga fa male riferendosi all’omicidio Cucchi, si capisce così bene che Ilaria Cucchi ha deciso di querelarlo, ma l’ex ministro dell’Interno nei giorni seguenti, con grande codardia ha continuato a ribadire il concetto senza voler mai esplicitare il suo pensiero.

Quello che Salvini vuole deliberatamente ignorare è uno dei pilastri della nostra cultura del diritto e dello stesso Stato di diritto e cioè che i cittadini, hanno dei diritti inalienabili, quel habeas corpus recepito anche dalla nostra Costituzione all’Art. 13 quando afferma: “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà“. Questo vale anche nel caso di mafioso, di uno stragista o di un serial killer, e vale ovviamente nel caso di una persona detenuta in attesa di processo per possesso di droga. D’altronde però cosa ci si può aspettere da un uomo che da titolare del viminale si schiera con chi dopo aver catturato e immobilizzato un ladro si fa giustizia da solo sparandogli col fucile.

Comunque Salvini sembra preoccuparsi degli effetti devastanti delle droghe sulla gioventù italiana tanto che in questi giorni incalzato dai giornalisti sulla polemica si è scudato dietro la sua apprensione, sempre “da papà” per i ragazzi vittime della droga, purtroppo però della droga Salvini è uno dei principali e più visibili testimonial di questo paese. 

Tutti noi abbiamo ben impresse nella memoria le sue giornate e serate estive al Papeete, quando tra un mojito e l’altro ha fatto cadere il governo. 

Salvini, che è senz’ombra di dubbio il più importante influencer italiano, seguitissimo dai giovani, non lesina le sue fotografie e video in cui promuove il consumo di alcol, secondo l’OMS una delle droghe più pericolose in circolazione. 

Infatti l’OMS l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica l’alcol fra le droghe e secondo il Ministero della Salute “l’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e capace di indurre dipendenza (alcol-dipendenza) superiore rispetto alle sostanze odroghe illegali più conosciute.” Secondo il direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità

In Italia le morti attribuibili all’alcol sono fra le 21 e le 25mila all’anno, contro alcune centinaia di morti per le altre droghe mentre a livello mondiale sempre secondo l’OMS il consumo di alcol causa 3 milioni di morti.        

Secondo lo studio realizzato dal’Independent Scientific Commitee on Drugs  pubblicato sulla rivista inglese LancetL’alcol è più dannoso per la salute di cocaina, cannabis o ecstasy ed è lo “stupefacente” più nocivo in relazione al suo impatto sulla società.”

David Nutt, ex consigliere del governo laburista per la lotta alla droga, afferma che il danno complessivo prodotto dagli alcolici batte quello di crack e eroina e richiede dunque strategie coraggiose sul fronte della sanità pubblica e che se le droghe fossero classificate per il danno che producono gli alcolici dovrebbero rientrare nella categoria “A”, con l’eroina e il crack. Nella classificazione su una scala di pericolosità da 1 a 100 l’alcol è a quota 72, l’eroina a 55 e il crack a 54. Gli alcolici sono tre volte più dannosi della cocaina (27) e del tabacco (26), si legge sulla rivista scientifica, mentre i danni dell’ecstasy (9) sono appena un ottavo al pari degli steroidi e prima dell’Lsd (7) e dei funghi allucinogeni (5).

Ma nonostante tutte queste evidenze Matteo Salvini, non solo non perde occasione per promuovere sui suoi social il consumo di questa pericolosa droga, ma da ministro si è adoperato per rimuovere i limiti orari alla vendita di alcolici nelle discoteche, divieti che cercano di ridurre la piaga degli incidenti stradali causati da ebrezza e le famose stragi del sabato sera. Salvini ha detto: “il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 3 non ha più senso: aiuta l’abuso esterno”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante una conferenza stampa al Viminale con le associazioni dei gestori delle discoteche.”

La droga fa male è vero, ma un uomo che aspira a governare l’Italia dovrebbe sapere che, nel nostro Stato di diritto, nessuno dev’essere ammazzato di botte perchè ne fa ha fatto uso e dovrebbe anche sapere che promozione del consumo di droga con le sue performance pubbliche è l’ultima cosa di cui hanno bisogno i nostri ragazzi. 

 

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