Ahmad Gurey: il sovrano somalo che respinse le invasioni portoghesi

Ahmad Gurey fu determinante nel portare tre quarti dell’Etiopia fra il 1529 e il 1543 sotto il controllo dell’impero Adal a maggioranza musulmana

Sebbene l’Islam vi fosse giunto già nel settimo secolo, influenzando le sue tribù nomadi attraverso il Mar Rosso e espandendosi lentamente all’interno nella parte orientale e meridionale dell’attuale Etiopia, il ruolo di Gurey in questa regione non ha eguali per la sua resistenza alle invasioni portoghesi.

Fra il XIV e il XV secolo, mentre l’Islam si diffondeva nel continente africano, dove la schiavitù era stata normalizzata in numerosi potentati, molti sovrani musulmani vennero alla ribalta quale forza decisiva, scuotendo le vecchie strutture di potere. La monarchia cristiana dell’Etiopia incontrava la resistenza di molti sovrani musulmani che lottavano per il controllo delle rotte commerciali che portavano al Mar Rosso. Gurey passò alla storia come un valoroso condottiero che organizzò una forte lotta contro la vecchia monarchia etiope e contro il suo principale sostenitore, l’impero portoghese.

Conosciuto fra I suoi sudditi musulmani come il conquistatore, Gurey si misurò con uomini eccezionali come Cristovao da Gama, figlio del famoso esploratore portoghese Vasco da Gama.

Mentre Cristovao venne in aiuto di Lebna Dengel, l’imperatore d’Etiopia, l’impero Ottomano sostenne con tutto il suo peso Gurey.

Oltre ad essere un abile capo militare, Gurey fu un imam che guidò la regione di Adal da generale. Il suo vero nome era Ahmad ibn Ibrahim al Ghazi. Gurey era il suo soprannome, che in lingua somala significa “il mancino”.

Gurey nacque a Zelia, una città portuale nel nordovest della Somalia che allora divenne parte di Adal, uno Stato musulmano che faceva parte della dinastia salomonica etiopica. Sposò Bati del Wambara, la figlia di Mahfuz, che era il governatore di Adal.

Mahfuz fu ucciso al ritorno da una campagna militare contro l’imperatore Dengel nel 1517; questo avvenimento spinse, negli anni seguenti, il sultanato di Adal verso il caos e la frammentazione.

Oltre un decennio più tardi, Gurey stabilì l’ordine nella regione invadendo nel 1529 l’Etiopia. Dava coraggio alle sue truppe perché era un generale di grande disciplina militare, con una profonda conoscenza delle tattiche militari ottomane. Il suo esercito comprendeva un numero non trascurabile di soldati turchi.

Nel 1531, Gurey ebbe successo nel piegare le ultime resistenze dell’imperatore Dengel, avanzando ulteriormente. In ottobre entrò a Tigray, sconfiggendo le forze restanti di Dengel.

Ma, quando l’imperatore Gelawdewos si impadronì del trono in seguito all’uccisione di Dengel, la guerra proseguì fino al 1543, perché l’impero portoghese, nel febbraio del 1541, aveva inviato le sue truppe nel porto di Massawa.

L’esercito portoghese era guidato da Da Gama, che incontrò Gurey di persona nell’aprile del 1542 a Jarte. L’incontro non portò ad una tregua e Da Gama organizzò le sue truppe marciando contro l’esercito di Gurey.

Da Gama ebbe la meglio contro l’artiglieria di Gurey che riuscì a ferire ad una gamba con un colpo fortunato.

Da Gama mosse rapidamente contro l’accampamento nemico, nella speranza di infliggere il colpo finale al generale ferito. Nella primavera del 1543, attaccò il campo base di Gurey, avvalendosi di un’imponente potenza di fuoco che sconvolse la cavalleria di Gurey. Molti soldati di Gurey fuggirono terrorizzati.

Da Gama ricevette rinforzi da Eshaq, il sovrano di Mdre Bahri- oggi Eritrea- e inseguì le truppe di Gurey. A causa del tempo piovoso, non riuscì ad entrare in contatto con le truppe di Gurey per la terza volta. Si fermò presso il lago Ashenge e si accampò a Wolfa sempre in contatto visivo col suo avversario.

Consapevole delle sue perdite, Gurey ricevette altri 2.000 fucilieri dall’Arabia. L’impero Ottomano gli fornì pezzi d’ artiglieria a lunga gittata e gli inviò almeno 900 uomini ben addestrati per rinforzare i suoi ranghi.

Da Gama si trovava ora in svantaggio con solo 300 fucilieri rimasti. Molti dei suoi uomini muniti di armi da fuoco, non erano sopravvissuti agli scontri iniziali. Nel momento in cui le piogge cessarono, Gurey lanciò un micidiale contrattacco contro il campo portoghese, eliminando la maggior parte delle truppe di Da Gama. Anche Da Gama fu prima ferito e poi ucciso durante lo scontro.

Il 21 febbraio 1543, quello che restava dell’esercito portoghese, con l’imperatore Gelawdewos, eseguì un attacco di sorpresa nel quale Gurey fu colpito a morte da un fuciliere portoghese.

Wambara, la moglie di Gurey, riuscì a lasciare il campo di battaglia con qualche unità di soldati sopravvissuti, inclusi dei turchi. Essa fece ritorno ad Harar dove ricevette aiuto e quindi sposò Nur ibn Mujahid, il successore di Gurey, a condizione che questi avrebbe vendicato la morte di suo marito.

Fra il 1554 e il 1555, Nur ibn Mujahid iniziò una Guerra nell’Etiopia orientale. Nel 1559, egli invase Fatagar e, in una feroce battaglia, uccise l’imperatore Galawdewos.

 

Articolo di Ufuk Necat Tasci pubblicato su TRT World 

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