La Fake news sui 700.00 morti per Covid19 in Iran

In questi giorni Fanpage ha pubblicato il violento attacco di una giornalista iraniana riparata negli Stati Uniti, nei confronti del suo Paese d’origine.

“Rischio 700mila vittime, la gente muore per strada” così titola l’articolo e il quadro che dipinge è orribile, un uomo a terra, per strada, perché l’ospedale a cui si era avvicinato non sarebbe stato in grado di accoglierlo, sale di degenza intensiva strapiene. Ma anche l’Iran sta combattendo strenuamente l’infezione e non c’è nessuna sottovalutazione del rischio, nonostante le pesanti sanzioni che da anni colpiscono anche il settore medico, anzi l’Iran offre aiuto anche all’Italia.

La logica in divenire dei dati che vengono citati potrebbe facilmente essere applicata al nostro Paese, ma da noi neppure i più inveterati catastrofisti lo stanno facendo. Tutti o quasi si rendono conto che non è il momento di polemizzare cercando di lucrare un qualche risultato politico sulla sofferenza della gente.

In Italia, anche i cuori dei contendenti si sono acquietati

Ci sono momenti talmente drammatici che hanno la facoltà di acquietare i cuori dei contendenti, sopire le polemiche e stringere la gente in un abbraccio solidale capace di diventare massa critica e saper affrontare anche le peggiori calamità e superarle.

In Italia perfino Salvini sembra ormai aver capito che non era più il momento di aggredire il governo e le istituzioni.

Questo atteggiamento rispettoso della gravità di una situazione non è comunque generalizzato e ci sono forze e individui che sembrano godere della pesante traversia del loro stesso popolo e la memoria va all’indimenticabile riflessione di don Camillo di Guareschi: “Ascolta popolo il verbo dei tuoi capi: quando il sole sorge al mattino pregano che si oscuri per far dispetto all’avversario politico venditore di occhiali scuri”.

L’OMS dichiara la pandemia

Ma qui non si tratta di vendita di occhiali ma dell’aggressione da Covid 19 che sta subendo il popolo iraniano, come del resto il nostro Paese e molti altri già in atto e molti di più in potenza e che ha costretto l’OMS a dichiarare in queste ore la pandemia.

Il pesantissimo atto d’accusa a cui ha dato voce Fanpage riporta le immagini di un uomo a terra, per strada, perché l’ospedale a cui si era avvicinato non sarebbe stato in grado di accoglierlo, sale di degenza intensiva strapiene, niente può confermare che le immagini corrispondanno al racconto fatto dall’oppositrice iraniana ma questa versione viene proposta come verità.

Non è il momento di polemizzare

La logica in divenire dei dati che vengono citati potrebbe facilmente essere applicata al nostro Paese, ma da noi neppure i più inveterati catastrofisti lo stanno facendo. Tutti o quasi si rendono conto che non è il momento di polemizzare cercando di lucrare un qualche risultato politico sulla sofferenza della gente.

La Repubblica Islamica dell’Iran, con le sue luci e le sue ombre, è un Paese che sta subendo, a intensità variabile da 25 anni, le sanzioni che gli Stati Uniti e suoi vassalli le hanno imposto, con l’intenzione di cancellare dallo scenario internazionale quella che per loro è una anomalia intollerabile: un governo islamico di un Paese abitato in stragrande maggioranza da musulmani che rifiuta di piegarsi alla dittatura del dollaro nonostante l’altissimo prezzo che sta pagando.

La nota ufficiale dell’Iran

Ma oltre la squallida polemica politica di cui sopra, anche l’Iran sta combattendo strenuamente l’infezione e non c’è nessuna sottovalutazione del rischio. Con una nota ufficiale ha comunicato con dovizia di particolari il suo atteggiamento fattivo e le misure prese per fronteggiare il contagio e curare i malati:

  • produzione di attrezzature di prevenzione come mascherine e disinfettanti;
  • allestimento di ospedali da campo;
  • organizzazione di 300mila squadre mediche e sanitarie con l’aiuto delle forze armate del Paese;
  • disinfestazione regolare dei luoghi pubblici e sanificazione delle aree contaminate;
  • applicazione delle restrizioni di viaggio alle città infette;
  • implementazione di tutti gli standard sanitari ICAO, test di tutti i passeggeri in entrata e in uscita negli aeroporti;
  • limitazione del traffico in treno e aereo verso le aree contaminate;
  • sospensione degli eventi pubblici e religiosi come Preghiere del Venerdì e la chiusura delle moschee;
  • chiusura di centri di istruzione ed accademici;
  • collaborazione a stretto contatto con team specializzati dell’OMS
  • scambio di esperienze con paesi colpiti come la Cina.

In conclusione la nota ufficiale scrive:

ribadendo la ferma volontà del governo iraniano a contrastare la malattia con il sostegno della popolazione, chiede l’abolizione delle sanzioni crudeli statunitensi contro l’Iran per potersi avvalere delle necessarie risorse umane e finanziarie e chiede a tutti i paesi amici l’invio di aiuti umanitari di medicinali e presidi sanitari. Annuncia inoltre la propria disponibilità a condividere esperienze ed informazioni con le istituzioni sanitarie e ad interagire con i media e i centri di ricerca italiani”.

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