Eric Clapton e Van Morrison contro il lockdown: vuoi essere un uomo libero o uno schiavo a vita?

“Vuoi essere un uomo libero o uno schiavo a vita? Questo è uno stato sovrano o uno stato di polizia?”. Sono le parole inequivocabili del nuovo singolo di Eric Clapton, Stand and Deliver, scritto da Van Morrison e registrato da Clapton per sostenere economicamente i musicisti rimasti senza lavoro durante questa pandemia. Ma all’establishment non sta bene. 

Eric Clapton ha da poco pubblicato il singolo Stand and Deliver  scritto da Van Morrison ed il cui ricavato servirà a sostenere i musicisti che non lavorano dall’inizio della pandemia. La giusta causa però passa in secondo piano ed i due sono stati subito etichettati come negazionisti.

In effetti il verso finale della canzone dice proprio “anche Dick Turpin indossava una maschera”, e Dick Turpin era un bandito. Ma tutto il testo è inequivocabilmente anti lockdown. “Questo è uno Stato sovrano o uno Stato di polizia? Fareste meglio a stare attenti gente, prima che sia troppo tardi”, ed ancora “Vuoi essere un uomo libero o vuoi essere uno schiavo? Vuoi indossare queste catene fino a quando non sarai sdraiato nella tomba?”. E poi Van Morrison ha già pubblicato altri pezzi anti-lockdown come No more lockdown per la campagna Save Live Music. Col megafono Clapton però la cosa potrebbe avere più seguito.

L’impegno di Van Morrison 

Eric Clapton ha dichiarato che “ci sono molti colleghi a sostegno di Van Morrison e dei suoi sforzi per salvare la musica dal vivo. Dobbiamo alzarci in piedi e fare qualcosa”. Van Morrison dal canto suo si è dichiarato molto soddisfatto dell’incisione di Clapton e si augura che serva a smuovere le acque “perché è straziante vedere cosi tanti musicisti di talento privi di un sostegno da parte del governo, ma vogliamo rassicurarli che stiamo lavorando duramente ogni giorno per un ritorno della musica dal vivo”. Clapton e Morrison sono in UK ma in Italia la storia è la stessa.

I problemi reali e la macchina del fango del pensiero unico 

Il problema degli operatori dello spettacolo rimasti da marzo senza lavoro è reale, anche in Italia, e si tratta di categorie di norma non raggiunte dai cosiddetti ristori. Anche in Italia iniziano a diventare insistenti le richieste di ascolto come quella del Forum Arte e Spettacolo per una ripartenza necessaria e possibile. Sempre in Italia si segnala invece la trovata di bassissima lega della rivista Rolling Stone Italia che da tempo si è messa a fare politica e che ha subito attaccato Eric Clapton per questa iniziativa.

Hanno avuto il coraggio di dare del razzista ad Eric Clapton per alcune esternazioni risalenti agli anni ’70 quando Clapton assumeva eroina anche a colazione. Per una rivista che qualcuno crede ancora si occupi di musica non sarebbe stato possibile scendere più in basso.

Eric Clapton è il musicista bianco che ha maggiormente contribuito alla diffusione della black music americana, soprattutto il blues, ed è sempre stato tra gli invitati principali agli eventi di musicisti di colore del calibro di Muddy Waters e B.B.King. Nel periodo in questione, durante un tour insieme nel ’78, Muddy Waters fu lasciato febbricitante fuori dal treno riservato con cui si spostava la band di Eric Clapton perché questi doveva drogarsi “in riservatezza” ma Waters ha continuato a chiamarlo “figlio mio”.

Rolling Stone Italia si augura che questa iniziativa sia “una nuvola passeggera” e sono comprensibili le paure chi è allineato alla narrazione governativa che giustifica ogni misura restrittiva. Eric Clapton infatti è la pop-rock star più ben voluta dai colleghi, e se è lui a dare voce all’impegno di Van Morrison la cosa potrebbe anche non essere proprio passeggera.