Primarie Roma: mi candido a primo sindaco musulmano di Torpignattara e Centocelle

Ho deciso di scendere in campo per le primarie a Roma perché nella competizione che si è avviata manca del tutto un contributo centrato sul multiculturalismo. Una moderna capitale europea non può permettersi di ignorare la sua composizione sociale multietnica e multireligiosa, ne può pensare di appiattirla in nome di una non meglio definita integrazione e con un mimetismo religioso di fatto. La prima azione che sto mettendo in capo è la raccolta firme per la mia candidatura alla Presidenza del V Municipio.

Lo scenario

Nel quadrante est della Capitale si riscontrano caratteristiche sociali quasi uniche in termini di varietà etnica e religiosa. Altrove forse si sarebbe fatto di questa opportunità un laboratorio sperimentale a cielo aperto e si sarebbero prodotti modelli di convivenza replicabili in altre parti del mondo. Invece è prevalsa la tendenza a non curarsi di queste specificità e a lasciare che le cose, nel bene e nel male, accadessero da sole. Quale miglior combustibile per conflitti sociali potenzialmente esplosivi? Fortunatamente la città è sempre stata più aperta delle sue amministrazioni ed il bilancio della convivenza spontanea non è sempre negativo

Sul versante della politica invece non c’è mai stata la volontà, forse per mancanza di capacità e competenze, di provare ad esercitare una governance e un’azione pro-positiva sullo scenario dato. Verrebbe da chiedersi se nello specifico abbia ancora senso parlare di “amministrazione” locale. Quello a cui infatti la politica delle giunte capitoline ci ha abituato, nelle migliori circostanze, sono i selfie con in mano un piatto di cous cous o di riso indiano, come se addentrarsi in certe contrade equivalesse a fare un viaggio all’estero. Questo non è amministrare, questo non è governo del territorio!

La scelta del V Municipio

Per le primarie del centro-sinistra mi candido alla Presidenza del V municipio. Il bene prezioso che porto in dote è il mio rapporto diretto e alla pari con i cittadini di origine straniera, e questo grazie al mio essere musulmano. Credo che alla coalizione non passa fare che bene un punto di vista che un po’ si fatica sempre ad inglobare. Il voto alle primarie infatti è aperto anche ai residenti a Roma senza cittadinanza italiana, e questo è indiscutibilmente un plus del centro-sinistra, ma nella carta di intenti ci si è dimenticati degli stranieri. Come ho già avuto modo di far notare, è stato messo nero su bianco l’obiettivo di tutelare le persone lgbtqi+ (ci mancherebbe) e sono stati esplicitati anche i diritti degli animali, nonché la volontà di educare la città alla convivenza con essi (con gli animali). Da persona che, per scelta etica, non mangia animali da oltre 20 anni trovo comunque squilibrato che si sia parlato dei diritti degli animali dimenticandosi degli immigrati (ne ho parlato qui). Voglio contribuire a correggere questa svista clamorosa.  

Uno dei pezzi di città che a mio avviso rappresenta maggiormente la pluralità a cui voglio dare voce è il V Municipio. Quartieri come Torpignattara e Centocelle hanno caratteristiche e potenzialità quasi uniche al mondo, e tra queste anche un pluralismo religioso per troppo tempo trascurato. 

Il nodo del diritto al culto

Il tema simbolo che mi propongo di portare alla ribalta è quello del diritto al culto. In Italia vige un intollerabile vuoto normativo per il quale il nostro paese sarà processato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. A Roma, ed in particolar modo nel V Municipio, durante la consiliatura in corso abbiamo avuto un’azione persecutoria nei confronti dei Centri Islamici, resa possibile dal suddetto vuoto normativo, a cui sono seguite importanti sentenze a favore della comunità islamica. I comuni possono sopperire a questo vuoto con appositi regolamenti e col piano urbanistico. A Roma si è sempre scelto di ignorare la questione, quando non di perseguitare il culto islamico, nascondendosi magari dietro l’ingombrante moschea “diplomatica” situata sulle pendici di Monte Antenne, lontanissimo dalla maggior parte dei 120mila musulmani che vivono nella Capitale e che risiedono a maggioranza nel quadrante est della città.    

Sono anche fermamente convinto che le persone religiose possano sempre dare un importante contributo alla vita politica e che sia giunta l’ora di allargare lo spazio per chi pratica culti non cattolici. 

Firma anche tu per la mia candidatura

La prima azione che sto mettendo in capo è la raccolta firme per la mia candidatura alla Presidenza del V Municipio. Chiedo ai residenti di questo particolare pezzo di città di informarsi sui punti di raccolta firme seguendo la mia pagina facebook oppure il mio blog su questo giornale