Conferenza internazionale sull’Islamofobia a Istanbul: per alcuni paesi è una politica di Stato

Il populismo sta alimentando l’islamofobia in tutto il mondo, soprattutto in Europa, ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu.

Intervenendo ad Istanbul, durante una conferenza internazionale dedicata alle violazioni dei diritti umani contro i Musulmani, il ministro turco ha affermato che la retorica politica prevalente in alcune parti d’Europa serve a legittimare la crescente islamofobia in questi paesi.

L’apertura di nuove moschee e la salvaguardia di quelle esistenti hanno addirittura rappresentato, per alcuni, delle sfide simboliche, ha affermato Çavuşoğlu in un videomessaggio trasmesso durante la conferenza, ospitata congiuntamente dai ministeri della Giustizia e degli Esteri turchi in collaborazione con la Commissione Indipendente Permanente per i Diritti Umani (IPHRC) dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC).

Nella concezione occidentale, ha detto Çavuşoğlu, la competizione e il conflitto sono le principali dinamiche dietro lo sviluppo della società, mentre la civiltà islamica incoraggia l’armonia, il rispetto e la solidarietà.

Osservando che l’OIC ha istituito il 15 marzo come Giornata Internazionale per Combattere l’Islamofobia in seguito agli attacchi terroristici del 2019 che hanno colpito due moschee nella città di Christchurch, in Nuova Zelanda, Çavuşoğlu ha invitato le altre nazioni musulmane ad adoperarsi per l’adozione di una decisione simile anche presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA).

In un altro messaggio video, il presidente del parlamento turco Mustafa Şentop ha affermato che l’islamofobia è stata adottata da alcuni paesi come politica di stato, diventando una delle forme più diffuse di razzismo.

Esempi evidenti di islamofobia si possono osservare in quasi tutti gli ambiti della vita quotidiana, in particolare nei luoghi pubblici, nei media, nel mondo accademico e nelle organizzazioni internazionali, ha affermato Şentop.

Commentando il trattamento riservato alla minoranza turca in Grecia, Şentop ha affermato che questa ha dovuto affrontare seri problemi e sistematiche violazioni dei diritti umani. Ha invitato i membri dell’OIC a rispondere ad Atene in modo deciso.

I ministeri turchi della Giustizia e degli Esteri, in collaborazione con l’IPHRC dell’OIC, stanno ospitando una conferenza di due giorni, iniziata mercoledì, per discutere delle violazioni dei diritti umani subite dai Musulmani in tutto il mondo.

In un comunicato, gli organizzatori hanno affermato che lo scopo della conferenza è di “stabilire un dialogo multilaterale per analizzare obiettivamente e contrastare l’aumento degli atti di islamofobia e discriminazione contro i Musulmani in diverse parti del mondo, nonché per identificare modi pratici e metodi per proteggere e promuovere i diritti delle comunità e delle minoranze musulmane”.

Il presidente Recep Tayyip Erdoğan dovrebbe partecipare all’evento parlando in videoconferenza.

Durante i dibattiti, gli organizzatori hanno detto che i partecipanti “cercheranno di rintracciare le radici e le pratiche dei comportamenti e delle politiche discriminatorie nei confronti delle comunità musulmane per comprendere il contesto in cui l’islamofobia si è sviluppata e il ruolo che svolge nel minare i loro diritti umani”.

Tra i partecipanti vi sono esperti internazionali in materia, rappresentanti del governo, istituzioni per i diritti umani, membri della società civile, organizzazioni non governative (ONG) e del mondo accademico.

“I partecipanti terranno una discussione aperta e approfondita sulle pratiche, le politiche e i comportamenti attuali che hanno portato a una maggiore discriminazione contro l’Islam e i Musulmani”, afferma il comunicato.

I funzionari turchi hanno criticato le loro controparti occidentali per essere rimaste indifferenti di fronte al crescente sentimento anti-islamico e per aver alimentato l’ideologia, mentre gli esperti ritengono che la Turchia possa guidare la lotta contro questi. La Turchia ha sempre invitato i leader mondiali ad agire per fermare la demonizzazione dei Musulmani e ha intrapreso azioni per affrontare il problema sempre crescente.

Il presidente Erdoğan ha spesso affermato che i paesi occidentali insistono nel non voler prendere misure contro il crescente sentimento anti-islamico. Erdoğan ha anche invitato le istituzioni turche ad agire sulle questioni relative ai Musulmani e ai Turchi in questi paesi. Alcuni paesi europei, in particolare la Francia, hanno adottato una posizione ostile nei confronti dei Musulmani, soprattutto negli ultimi anni.