Come cambiano gli ordini dei sanitari dopo il Covid

L’Ordine dei Medici è una istituzione antica la cui funzione sociale è doppiamente importante: da una parte esso nasce per tutelare la società da pratiche mediche non serie e financo dannose, promuovendo il controllo della formazione dei medici e una pratica medica deontologicamente corretta, dall’altra vi è una funzione di tutela della indipendenza, autonomia e professionalità degli iscritti. Nel corso degli anni si sono aggiunti ordini professionali per le altre professioni sanitarie come quello delle ostetriche o quello degli infermieri, le cui finalità rimangono in sostanza le medesime.

L’Ordine dei Medici, in particolare, sembra tuttavia aver quasi perso, nel corso degli ultimi decenni, la sua funzione, smettendo di essere un luogo di confronto. La legge n. 3 del 2018 sul rinnovo degli ordini professionali, è stata scritta anche con l’intento di ridare nuovo slancio all’Ordine promuovendo la sua funzione da “subordinata” a quella governativa, come era precedentemente, a “sussidiaria” nella tutela della salute pubblica “concorrendo con gli altri organi dello Stato”. Questo significa che per legge l’Ordine dei Medici in particolare, non è solamente un attore passivo o un esecutore delle politiche sanitarie governative, ma esso può e deve rivendicare un ruolo attivo nella ricerca delle migliori strategie al fine di tutelare la salute pubblica e al contempo la propria indipendenza e quella quindi dei propri iscritti nell’esercizio della loro professione.

Durante l’epidemia di COVID19 tutta l’inadeguatezza degli ordini ad esercitare questa loro funzione è emersa drammaticamente, anche per colpa della scarsa partecipazione degli iscritti alla vita di questi organismi. Basti ricordare come le risoluzioni di un organo come il CTS siano state accettate passivamente dall’Ordine senza di contro proporne delle proprie. D’altra parte invece, il ruolo degli ordini professionali è divenuto proprio in questa occasione importantissimo, specie nel momento in cui il Governo si è servito di loro come “longa mano” per imporre la propria strategia politica.

Gli ordini, in primis quello dei medici, si sono appiattiti nella posizione di meri esecutori, fino ad accettare, negando i propri principi fondativi, di divenire essi stessi strumento di controllo ed oppressione dei propri iscritti, sanzionando i medici non vaccinati e/o non allineati ai protocolli profilattici e terapeutici governativi. Oggi, dove un certo dissenso sta nascendo tra gli iscritti, nelle assemblee finalmente c’è un tentativo di riportare la discussione all’interno di queste istituzioni, ma i loro vertici hanno evidentemente paura di questo dissenso e quindi assistiamo ad assemblee dove i presidenti cercano rifugio nei confronti degli iscritti chiamando la pubblica sicurezza nel tentativo di mettere a tacere le pacifiche proteste.

Questa incredibile paura degli ordini nei confronti degli iscritti è sfociata in una lettera che il 3 Maggio scorso è stata firmata da tutti i responsabili degli ordini nazionali delle professioni sanitarie ed indirizzata al Governo, dove viene sostanzialmente chiesto all’esecutivo di essere difesi dai propri iscritti dopo aver ubbidito all’esecutivo stesso!

Le defezioni iniziano ad essere sempre maggiori rispetto alla linea ufficiale scelta dal Governo, specie adesso che i dati sull’efficacia delle vaccinazioni e dei danni causati dalla sua pratica indiscriminata stanno, seppur a fatica emergendo. Gli ordini, tra l’altro, si sono resi e continuano a rendersi colpevoli di una interpretazione molto restrittiva per non dire francamente punitiva nei riguardi dei non allineati, come riconosciuto recentemente in due diverse occasione dal TAR. La recente lettera del presidente dell’ordine degli odontoiatri di La Spezia, dottor Sanvenero, è un piccolo ma importante segnale in questo senso. Egli ha dichiarato espressamente come non firmerà altre sospensioni di medici non vaccinati essendo chiaramente decaduto, secondo le attuale evidenze scientifiche, qualsiasi razionale a fondamento dell’attuale legge dell’obbligo vaccinale per i sanitari, la quale appunto è stata scritta a tutela dei pazienti, cosa che invece non solo non è più vera ma addirittura, allo stato dell’arte, i medici vaccinati contagerebbero i pazienti più dei non vaccinati!

In ogni caso l’atteggiamento ideologico e punitivo degli ordini nei confronti dei loro iscritti è testimoniato anche dal fatto che ai professionisti non vaccinati sono state impedite addirittura pratiche come la consulenza psicologica online.

Ci si deve augurare che gli ordini dei medici ritrovino il loro spirito, che tra l’altro fu già perso in occasione del fascismo, o come nella ex URSS, quando essi furono declassati alla funzione di sindacati fantoccio.  Cosa quanto mai importante proprio in questo momento in cui gli ordini hanno dimostrato di rivestire un ruolo cardine fondamentale non solo per la libera professione dei medici, ma per tutta la società, poiché  è forte tentazione di usare la medicina sempre di più a scopo strumentale per fini politici e di controllo sociale.