Al Pilastro a scortare Salvini anche due musulmane velate-LE IMMAGINI

Nella sua controversa visita di martedì sera al quartiere Pilastro di Bologna Matteo Salvini ha citofonato ad una famiglia il cui padre è tunisino indicandola come fonte dello spaccio nella zona. L’episodio ha sollevato forti polemiche e provocato una dura presa di posizione da parte di molti tunisini in Italia fino a coinvolgere le istituzioni del paese nordafricano che hanno manifestato la loro indignazione. 

Nessuno però ha notato che il leader leghista nella sua passeggiata elettorale non era accampagnato solo dalla signora Anna Rita Biagini, residente al Pilastro che ha perso il figlio trentunenne per overdose, ma anche da due donne musulmane e presumibilmente straniere che lo hanno scortato fin sotto casa del palazzo.

Nel video si vedono le due donne camminare a lungo affianco a Salvini e alla signora Biagini che ad un certo punto parlando col leader leghista del problema delle occupazioni si riferisce ad una delle due signore velate coinvolgendola nel discorso. 

Per il momento non abbiamo ulteriori elementi sulla partecipazione delle due signore musulmane all’evento di campagna di Salvini a Bologna, ma è molto probabile che loro,  esattamente come come tanti altri cittadini fossero li per denunciare insicurezza e degrado del quartiere. 

Ora sono emersi nuovi elementi sulla famiglia che Salvini ha sbattuto in prima pagina: il ragazzo minorenne che vive al Pilastro è incensurato, il padre è tunisino ed è un lavoratore e la madre una casalinga italiana, il fratello invece ha numerosi precedenti penali ma non vive più in quella casa da tempo. 

Al netto della scorrettezza a cui l’ex ministro dell’Interno ci ha abituati, fa riflettere il fatto che anche gli stranieri e gli stranieri musulmani, che sono stati spesso oggetto dell’ostile propaganda leghista, cerchino in Salvini qualcuno che possa salvare il quartiere in cui vivono da degrado e criminalità da cui sono esasperati. 

Purtoppo sappiamo bene che Matteo Salvini nel suo anno al Viminale si è dedicato esclusivamente a fare propaganda elettorale senza dimostrare il benché minino interesse verso la criminalità che sia quella grande e organizzata o la microcriminalità che affligge soprattutto i quartieri popolari. 

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