L’accademico Farid Hafez trattato come un terrorista dal governo austriaco per aver denunciato l’islamofobia

Un rispettato accademico musulmano e autore del Report Europeo sull’Islamofobia è nel mirino delle autorità austriache per il suo lavoro sui crimini ispirati dall’odio contro i musulmani.

Farid Hafez, nato in Austria e studioso specializzato in islamofobia, è stato preso di mira dalle autorità austriache come segno di una crescente repressione nei confronti di coloro che si pronunciano contro le politiche anti-islamiche del governo.

Il 9 novembre del 2020 la polizia austriaca ha fatto irruzione in casa di Farid Hafez in quello che è stato un vero e proprio raid. 

In un video pubblicato lunedì, Hafez spiega che la polizia gli ha puntato le pistole al petto mentre gli agenti in passamontagna facevano irruzione in casa sua. 

Studioso di razzismo e fanatismo anti-islamico e ricercatore all’Università di Salisburgo e all’Università di Georgetown negli Stati Uniti, Hafez è stato un forte critico delle politiche sempre più autoritarie dell’Austria nei confronti della sua minoranza musulmana.

Hafez nel video spiega l’ascesa della propaganda e dall’azione anti-islamica dell’estrema destra austriaca.

“Questo è il motivo per cui mi sono interessato all’islamofobia perché sentivo che nessuno ne parlava”, dice Hafez nel video di quasi otto minuti.

Ora il governo Kurz cerca in tutti modi di far tacere Hafez è in missione per mettere a tacere Hafez, che però non è stato accusato di alcun crimine. Quetso fa pensare che il governo stia intenzionalmente cercando di intimidire Hafez al fine di impedire il suo lavoro di ricerca. 

Durante il suo calvario, ad Hafez è stato chiesto cosa pensasse del termine islamofobia e se credesse che “i musulmani siano discriminati in Austria”, gli è stato pure chiesto se pregasse.

Altre domande che sono state poste all’accademico sono state se permette alla moglie di andare al supermercato e se i suoi figli suonano strumenti musicali.

Il governo austriaco ha anche bloccato i conti bancari di Hafez, mettendo a repentaglio il sostentamento della sua famiglia.

Le autorità austriache hanno il diritto di mantenere le indagini aperte per un massimo di tre anni senza fornire alcuna prova e senza sporgere denuncia, mantenendo le restrizioni sui conti bancari di Hafez.

I sostenitori di Hafez hanno creato una pagina di raccolta fondi per aiutare l’accademico a pagare le sue spese legali.

Il problema dell’Austria con l’Islam?

L’Austria fino a poco tempo fa era l’unico paese occidentale a riconoscere l’Islam come religione ufficiale. Lo status dell’Islam derivava dall’annessione della Bosnia da parte del paese nel 1908, una terra che avrebbe poi occupato per diversi decenni.

I musulmani in Austria hanno sperimentato un livello di tolleranza relativamente forte rispetto ad altri paesi europei, tuttavia, tale tolleranza si è recentemente erosa.

Il punto di svolta più significativo è stato nel 2016, quando l’allora governo di destra ha cambiato una legge secolare sull’Islam rendendo illegale per le moschee ricevere finanziamenti dall’estero, consentendo al contempo alle sinagoghe e alle chiese di continuare a farlo.

La mossa è stata ampiamente vista come un tentativo di interferire nel funzionamento della comunità musulmana nel paese.

Da allora, il governo austriaco ha intrapreso una campagna per rafforzare la sua presa sulla comunità musulmana.

Nel 2017 lo stato ha istituito il divieto del niqab, nel 2019, il divieto di hijab rivolto alle ragazze delle scuole, misura poi revocata nel dicembre 2020 dopo che la più alta corte del paese ha stabilito che si trattava di una violazione dei diritti dei musulmani.

Il cancelliere austriaco di destra Sebastian Kurz ha recentemente cercato di trasformare “l’Islam politico”, un termine vagamente definito, in un reato penale.

Kurz ha avvertito la popolazione musulmana del paese che le moschee potrebbero essere chiuse e lo stato potrebbe creare un registro per gli imam nel tentativo di tenere traccia dei musulmani.