Migliaia di donne in piazza contro il green pass nel silenzio delle femministe

Mentre ci chiediamo se e  quando finirà  lo stato di eccezione che dura ormai da marzo 2020, un gruppo di donne guidate dal vicequestore Nunzia Alessandra Schillirò ha organizzato una grande manifestazione a Firenze il 14 Novembre contro il Green Pass e per il ritorno allo stato di diritto.

All’insegna dello slogan “Venere Vincerà” la manifestazione, cui hanno preso parte decine di migliaia di donne di ogni età e condizione sociale, è stata un importante momento di confronto di tutte quelle realtà  e persone che hanno preso coscienza del carattere politico e non sanitario del GP, preludio ad una svolta autoritaria epocale.

Non a caso Nunzia Schillirò sul palco ha fatto riferimento al sistema di credito sociale di stampo cinese e al progetto governativo di abolizione del contante, preludio al controllo totale del dissenso politico, proprio come accade oggi in Cina.

Effettivamente è questo che potrebbe diventare il GP. Dunque, non ci si oppone soltanto ad un provvedimento anticostituzionale, contraddittorio ed inefficace dal punto di vista sanitario, ma si cerca di evitare fratture tra vaccinati e non, in quanto tutti vittime del tentativo di costruire un regime liberticida.

Un regime con la parvenza esteriore dello Stato di diritto, cosi come fece Mussolini. Oggi non si vedono camicie nere per le strade né si sente parlare di olio di ricino per i dissidenti, eppure siamo di fronte ad un regime  capace di radiare medici che hanno curato con efficacia, ridurre al silenzio giornalisti ed intellettuali non allineati  e togliere il pane di bocca a moltissimi padri di famiglia.

Le donne, in questo clima di guerra di classe, tornano protagoniste nel panorama italiano in una battaglia di riconquista della libertà e del diritto di autodeterminazione, individuale e collettivo.

Le donne rappresentano da sempre una parte importante tra  quanti combattono per la dignità  umana, per la pace e per la non violenza di fronte ad una società  sfigurata dalla dittatura e dal fanatismo o ripiegata alla rassegnazione.

Mentre a sinistra come a destra solo pochi cominciano a chiedersi fin dove ci porterà  l’attuale clima di repressione del diritto, nel campo femminista e arcobaleno tutto tace. Anzi, come previsto da Pasolini, sono questi stessi i primi a sostenere un sistema che affama, opprime, entra nei corpi e nelle menti, silenzia  chi non si piega al trattamento sanitario obbligatorio di Stato.

Un sistema che criminalizza il dissenso politico e – secondo una logica perversa – lascia mafiosi ed altri delinquenti circolare indisturbati fino ai piani alti della piramide sociale.  A parte alcuni sindacati di base ed i giovani di qualche centro sociale, nemmeno gli anarchici sembrano comprendere appieno la posta in gioco.

Bisogna riconoscere che a molti ormai non importa la libertà  autentica, ma solo quella autorizzata e funzionale al pensiero unico dominante. Mentre uomini e donne in carne ed ossa sono sempre più schiavi di un sistema consumistico, va avanti il progetto per il trans-umanesimo, il gender fluid ed altre opzioni regressive che distruggono l’essere umano in nome di una scienza tirannica e autoreferenziale, che nega a priori qualunque principio sacro o metafisico e che non intende fermarsi dinanzi a nulla pur di trasformare l’umanità da creazione divina a macchina senz’anima.