La pedopornografia silenziata: il caso del brand Balenciaga

Il mondo della moda non è estraneo ad abusi nei confronti dei modelli che possono andare anche ben oltre l’assenza di retribuzione o condizioni di lavoro pessime. La recente accusa di pedofilia e pedopornografia contro Balenciaga ne è un esempio lampante.

Molte agenzie di moda sono caratterizzate da contratti che mirano a sfruttare, in particolare, i più giovani proprio in virtù della loro vulnerabilità. Ciò che Balenciaga ha fatto di recente, mostrando in alcuni advertising dei bambini in contesti iper-sessualizzati ha destato vero scandalo e suscitato feroci denunce da utenti e da diversi politici ed opinionisti.

I media mainstream, che spesso propongono standard di bellezza irrealistici e comportamenti malsani, promossi per soddisfare i bisogni dell’industria della moda, sono stati fortemente criticati per loro silenzio in merito alla controversia su Balenciaga.

La prevalenza di abusi sessuali nel mondo della moda è ben nota così come l’assenza di responsabilità per gli autori di tali abusi. Quello che riguarda Balenciaga è però doppiamente grave sia per le vittime – i bambini – sia per la portata in quanto l’abuso è stato compiuto davanti agli occhi di tutti.

I critici che hanno scavato più a fondo, hanno scoperto che in un photoshoot di Balenciaga risalente a novembre si mostrava anche un documento facente riferimento al caso della corte suprema United States Vs Williams, legato al PROTECT Act, che incrementa la tutela a livello federale contro la pedopornografia.

Balenciaga si è poi scusata per le inserzioni sessualizzanti che avevano come protagonisti i bambini, così come per i documenti legali sulla pedopornografia mostrati nel photoshoot dichiarando di voler iniziare azioni legali contro chi le aveva approvate e contro chi aveva inserito sul set fotografico oggetti non consoni, ed in particolare, riferendosi ai documenti legali contro la pedopornografia, i pupazzi sessualizzati che i bambini delle inserzioni hanno dovuto usare.

La risposta delle celebrità non è mancata. Kim Kardashian, una testimonial di Balenciaga, si è detta “disgustata” e ha affermato di voler riconsiderare la sua relazione il brand. Julia Fox, da parte sua, ha denunciato le immagini definendole “orribili”.

Si parla tanto di standard di bellezza impropri, dell’impatto sull’ambiente da parte dell’industria, e persino l’ossessione dell’industria per i giovanissimi è ben nota. Il caso Balenciaga ha però evidenziato un problema più profondo.

Le immagini di Balenciaga sono state definite sostanzialmente pedofile da molti ed è stato messo in evidenza il rischio di danno psicologico sui bambini – in particolare le accuse sono state rivolte contro il direttore creativo Demna– sulla necessità di fare piena luce sulla vicenda e sul fatto che i social media in cui l’inserzione incriminata era visibile l’abbiano approvata.