Büşra Kayıkcı, intervista al talento emergente della musica turca

Fotografia di Seyma Tuna

Ho intervistato Büşra Kayıkcı, compositrice, designer, illustratrice, figura di talento nel panorama culturale femminile turco. 

“Così sei bella!”  Sembra essere un ritornello perpetuo nella vita di una donna. Una volontà  immanente di rinchiudere la figura femminile in uno stereotipo inderogabile, al di fuori del quale ci si imbatte in discriminazioni e mortificazioni di ogni sorta. 

Così recitava pure uno degli slogan più famosi della retorica governativa seguita al golpe del 28 febbraio 1997 in Turchia, “ Böyle daha güzelsin” (così sei più bella). Imponeva il divieto del velo per le donne musulmane, accanto ad altre, numerose “restrizioni” sulle attività e i comportamenti religiosi.

Nel 2020, una collettiva femminile dal titolo “Böyle daha Güzelsin”, curata dall’architetto Yasemin Darbaz Karaca, promossa dall’associazione KADEM (Donne e Democrazia) al Darphane – i Amire (la zecca ottomana del palazzo di Topkapi), ha ripercorso questa condizione di “identità violata” attraverso lo sguardo di 18 artiste che oggi possono affermare la loro posizione in ambito culturale e sociale a prescindere dal loro modo di vestire. 

Tra le opere in mostra, una in particolare – “madde 42” – ha attirato la nostra attenzione e ci ha spinto ad approfondire l’incontro con l’autrice:  Büşra Kayıkcı, compositrice, designer, illustratrice, figura di talento nel panorama culturale femminile turco. 

Cosa significano per te queste discipline e quale caratteristica le accomuna nella tua esperienza artistica?

Ho iniziato a studiare musica, balletto e pittura dalla tenera età e fino università. Credo che queste tre discipline insieme abbiano plasmato il mio modo di vivere e percepire il mondo in naturalezza durante la crescita. All’inizio non ho mai cercato di trovare dei punti in comune, ero più che altro attratta dal vivere e dal poter giocare con l’arte, cosa che mi dava conforto e mi strappava alla solitudine di essere una bimba sola. 

Solo dopo essermi laureata alla facoltà di architettura ho scoperto la connessione tra progettare un prodotto o uno spazio e comporre musica. Come due persone distinte, un compositore e un designer che intraprendono lo stesso percorso e utilizzano gli stessi principi ma con materiali diversi. Dalla fusione del mio io designer e musicista è nata la mia nuova identità: compositrice!

 

Tu stessa affermi di essere “nata” artisticamente nel 2018. Da cosa è scaturito questo bisogno e quanta energia, quanto coraggio hai dovuto impiegare per iniziare questo nuovo percorso.

Quell’anno ho dovuto fare alcuni importanti cambiamenti nella mia vita e non volevo trascinarmi dietro le  mie abitudini del passato. Avevo bisogno di un contesto tutto nuovo per ricominciare da capo. Mi sono messa alla ricerca della mia voce personale in un piccolo studio, indagando sia nelle arti che nella musica per un anno. 

Invece di ri-studiare musica classica, ho fatto molte cover per pianoforte di generi diversi. Ho preso lezioni di musica da film e ho scoperto un nuovo modo di fare musica con i computer. Sono andata a molti concerti, non per ascoltare la musica piuttosto per esaminare come si comportavano i musicisti sul palco dalla A alla Z. 

Ho seguito gli artisti europei molto da vicino. Non solo le loro opere, ma anche il modo in cui usano i loro account sui social media. Quindi alla fine della giornata con tutti questi dati ho costruito la mia base e il punto di partenza. Ma mentre facevo tutto questo, non ero consapevole di essere alla ricerca di qualcosa che richiede coraggio. A volte sono ancora sorpresa da me stessa, probabilmente mi concentro solo sulla mia destinazione e dimentico il resto.

Fotografia di Seyma Tuna

Personalmente ritengo che la tua musica sia molto femminile, piena di virtuosismi sotto i quali si svelano complessi e leggiadri stati d’animo. Da cosa trai la tua ispirazione? In che modo la tua spiritualità si manifesta nelle tue composizioni?

Wow, grazie ma non mi definirei virtuosa: primo perché non sono addestrata per esserlo, e secondo perché non è nel mio interesse. Grazie alla tecnologia, non è più una necessità. Preferisco passare il tempo a indagare su mondi alternativi, questo mi ispira molto; vedere cosa fanno gli altri con nuovi materiali e tecniche, per lo più musica elettronica o nuovi sound design. 

Le persone che lavorano con grande devozione e passione mi danno piena energia per concentrarmi sulle mie creazioni. Ma preferisco seguirli da lontano, voglio proteggere il mio carattere introverso per stabilizzare la mia tranquillità e il mio sviluppo spirituale. Non sono troppo attratta dalla socializzazione, piuttosto rimango a casa da sola per ascoltare la musica “da dentro”.

Molti degli articoli che parlano di te titolano “başörtülü” Büşra Kayıkcı”, la “velata” Büşra Kayıkcı,  quasi a significare una connotazione di identità più importante perfino del tuo nome anagrafico, o del tuo essere artista. Come ti senti ad essere una donna di talento emergente? Hai mai vissuto discriminazioni per il tuo essere donna oppure per la tua religione?

Al di là di poter contare sull’instancabile sostegno di persone meravigliose, ho ricevuto anche giudizi duri sin dal primo giorno. Credo che la cosa più interessante sia quella di costituire un elemento di disturbo per persone provenienti da diversi gruppi in Turchia. Non solo gli ultra conservatori o laici. Ogni volta che pubblico qualcosa sui social media, ricevo moltissimi messaggi di insulti da parte di persone di vario genere. Considero tutto questo pura follia quindi non l’ho mai presa sul personale. Non ho bisogno di questo tipo di feedback scortesi. Dopotutto ho il sostegno della mia fede; mi basta credere, non trovi? 

Tra le opere che più hanno fatto parlare di te recentemente spicca “madde 42″, esposta alla collettiva femminile ” Böyle daha güzelsin”. Come è nata l’opera? Secondo la tua esperienza personale come e quanto credi siano cambiate le cose da quel 28 febbraio ad oggi in Turchia? Mai come negli ultimi anni donne che scelgono di indossare il velo – specie nei paesi non musulmani – subiscono discriminazioni e umiliazioni per il loro status. Oltre ad essere tu stessa un esempio ed una fonte di incoraggiamento, c’è qualcosa che vorresti dire loro?

Madde 42 – Articolo 42 –  È un’opera d’arte composta da immagine e suono, e le mie mani sono una metafora. Il titolo “Madde 42″ deriva dalla costituzione turca. L’articolo 42 recita: “ Nessuno può essere privato del diritto all’apprendimento e all’istruzione ”.

In tutto il tema principale della canzone la mia mano destra fa un movimento ripetitivo tra i numeri chiave 39-43 e non tocca il 42, né lascia alla mano sinistra di farlo. La mano sinistra rappresenta le donne che hanno attraversato il processo del 28 febbraio, mentre la mano destra rappresenta l’autorità. La mano destra ripete prevalentemente le stesse note riferendosi all’autorità rigida, testarda e inflessibile, mentre il movimento della mano sinistra mostra la lotta delle donne del tempo. È facile leggerlo mentre si guarda lo spettacolo dall’alto. 

Non ho mai sofferto di quest’epoca a causa della mia giovane età e, forse, questo è il motivo del mio coraggio. Non ho mai considerato il mio hijab come possibile ostacolo in nessuna fase, onestamente mi sono lanciata nell’impresa. Quello che faccio è legato al mio intuito e mi rende felice avere qualcosa da condividere con le anime gentili là fuori. Il resto è solo duro lavoro e fiducia incondizionata in Allah: essenza di tutto e il mio unico consiglio.

Secondo te qual’è la funzione dell’arte nella società contemporanea e quale il ruolo/compito dell’artista?

C’è troppa rabbia, odio e pregiudizio nel mondo. Coi social media ce ne siamo resi conto in maniera evidente. Credo che ci sia bisogno di diversificare le arti per arrivare a rompere questi sentimenti negativi che ci stanno mettendo tutti alla prova. L’Arte è l’unico linguaggio comune in grado di comunicare facilmente compassione e comprensione

Sui tuoi profili social si mescolano immagini e dettagli della tua vita sia artistica che privata: sei una madre single di una splendida bimba di 5 anni e fai illustrazioni di libri per bambini. Poliedrica, effervescente e piena di energia: cos’hai in serbo per il futuro?

Grazie! Mia figlia è fonte di grande ispirazione per me. Ho un album in lavorazione ma a causa della pandemia, non è possibile anticipare la data di uscita. Come parte della “Cabin Artists” tedesca, stiamo lavorando alla pianificazione di una tournée europea nel 2021.