Continuum, il 2077 delle repubbliche aziendali che non sa dell’amore

Come diceva il fratello Malcolm X, “Non puoi dire la Verità alla gente addormentata, devi prima svegliarla.”

Ora, potrebbe essere un buon esercizio per rinverdire le nozioni scolastiche di educazione civica e ricordarci che differenza passa fra dittatura e totalitarismo, guardare questa serie tv, che offre al nostro attuale momento storico spunti per una lucida riflessione.

CONTINUUM, fiction evoluta e complessa, ideata e prodotta da Simon Barry, è una serie genere fantascienza, produzione canadese 2012-’15, in 4 stagioni su Prime video. 

Racconta lo scenario del conflitto tra un gruppo di ribelli (definiti “terroristi”) e una poliziotta che, viaggiando indietro nel tempo, tornano dall’anno 2077 nel 2012 per impedire le condizioni che determineranno il futuro in cui stanno vivendo.

Nel 2077 l’intero Pianeta è globalizzato e governato dal potere ipertecnologista delle Holding. Cioè, un sistema di corporazioni e repubbliche aziendali domina il Pianeta attraverso una casta di sorveglianza privata, in uno stato di polizia tecnologicamente avanzato che, in nome della sicurezza e della pacificazione, ha eliminato ogni forma di libertà civile

Della democrazia costituzionale per cui i padri hanno combattuto dopo le due grandi guerre del ‘900, non è rimasto più nulla. 

E qui, noi spettatori, già cominciamo ad intravederci nello specchio narrativo.

I governi di tutto il mondo sono stati eliminati e sostituiti dal sistema corporativo, dopo esser stati destituiti da guerre, guerre batteriologiche di distruzione di massa, dalla deportazione di alcune popolazioni allo scopo di evacuare i territori più ricchi del Pianeta e saccheggiare minerali e risorse naturali, dai genocidi sulle popolazioni resistenti ad abdicare alla sovranità della propria identità, dalla sterilizzazione della fertilità della Terra attraverso l’introduzione delle sementi geneticamente modificate, dalle pandemie globali, dall’inquinamento del Pianeta e dalla manipolazione del clima. 

Quando ci arrivano questi ulteriori dettagli, siamo nell’identificazione totale e la cosa si fa interessante, continuiamo a guardare le serie per capire quale sarà il seguito del nostro presente.

La popolazione di questo futuro, ordinata, efficiente, perfetta e disinfettata, sa della distruzione del vecchio mondo per averla studiata sui libri scolastici e crede che l’ordine integro in cui vive è stato instaurato per il suo bene, si sente al sicuro e non vede alcun motivo per opporsi al totalitarismo delle grandi corporazioni aziendali che hanno preso in controllo la sua vita fin nella privatezza più intima. Il coniuge viene scelto in laboratorio per adeguatezza e compatibilità genetica e i figli vengono progettati geneticamente a seconda della funzione che dovranno ricoprire nell’organismo collettivo. 

La gente che abita questo futuro non si innamora più, e non riesce ad immaginare come possa essere stato possibile procreare figli, in passato, affidandosi alla Saggezza Divina. 

Per la gente che abita questo futuro niente sfugge alla predeterminazione, perché significherebbe caos e disagio. La vita predeterminata è una garanzia di longevità dell’ordine. 

L’evento che apre la fiction è l’esecuzione dei ribelli del gruppo di resistenza Liber8, colpevoli  dell’attentato in cui sono rimaste uccise migliaia di persone. Tuttavia, il sofisticato dispositivo tecnologico che avrebbe dovuto giustiziarli si rivela lo stesso strumento che sta per permettere la loro evasione. E, invece di ucciderli, li proietta, sorprendentemente nel passato. Insieme a loro, viene catapultata nel vortice temporale anche la poliziotta, il Protettore  Kiera Cameron, che li aveva catturati, e che stava presenziando all’esecuzione a poca distanza da loro.

Siamo tornati, quindi, nel 2012, l’anno in cui tutto cominciava, in cui si gettavano le basi per questo futuro. L’uomo che progetterà il sistema sociale del futuro è ancora un ragazzo, un nerd che già domina il darknet dal garage dei suoi, sondando le potenzialità più sottili della rete sulla sorveglianza di massa. 

Siamo qui-ora, per cambiare il futuro.

Liber8 lotta contro l’ordine che ha eliminato dalla società il principio di diversità come valore di progresso. 

La diversità etnica, culturale, di idee e pensiero, di stile di vita, di culto e perfino biologica; il valore della diversità che è stato il motore dell’evoluzione umana e la ricchezza del progresso civile, non è più contemplata dal sistema della corporazione delle aziende. 

E noi spettatori ci rendiamo conto che anche nell’epoca che stiamo vivendo noi, il principio di diversità come valore di progresso comincia a risuonare come un concetto svuotato del senso dell’esperienza.

Liber8 lotta contro il Sistema di Repubbliche Aziendali che ha come core business la gestione dello stile di vita a 360° a livello globale. Fornisce le abitazioni, l’abbigliamento, l’arredamento, l’alimentazione, i medicinali, gli oggetti d’uso in generale, l’intrattenimento individuale, e collettivo, fitness, trasporti, e perfino il culto. Le nuove tecnologie possono addirittura sintetizzare la giusta aria da respirare.

Insomma, un sistema che garantisce di occuparsi della totale soddisfazione delle esigenze e aspettative dell’umanità. E molto di più. 

L’umanità è stata persuasa che il modello di vita offerto è di alto profilo liberista e progressista, l’immagine e lo stile è di estrema modernità, città sicure e pulite, case igienizzate e funzionali, in cui non mancheranno mai né cibo né medicinali, perché tutto è sintetizzato in laboratori all’avanguardia.

Ora, proviamo ad immaginare nel nostro mondo reale una holding che abbia una tale mission, cioè gestire l’aspettativa di così tanti gusti e esigenze, individuali e diversificati, tanti quanti sono gli esseri umani sulla Terra, come potrebbe evitare il suo sicuro tracollo economico?

Per la stabilità finanziaria di questa corporazione aziendale, e quindi della sua mission, cioè la salute e la salvaguardia della umanità stessa, è indispensabile abbattere tutte le diversità, livellare al massimo la massa-pubblico.

Ma la diversità è proprio quell’occasione che ci insegna ad amare. Nella diversità impariamo ad esercitare e a conoscere l’Amore. Impariamo che l’Amore è fatto di azioni concrete.

E infatti, in questo scenario futuro, l’elemento umano è diventato interfaccia delle macchine, sempre interconnesso con la rete del sistema, è stato cablato e dotato di innesti silicei. E’ un ingranaggio funzionale all’interezza della macchina, felice di contribuire della stabilità preordinata.

L’Amore è un’esuberanza. Non c’è spazio per questo.

La serie vale la pena. E’ molto ben fatta. E soprattutto la logica del continuum spazio-tempo, generalmente terreno insidioso e scivoloso per le fiction in cui si risolve con pretestuosa banalità, qui è stata studiata e supportata da un impianto di ipotesi credibile e ben giustificato.

Purtroppo il futuro inscenato in CONTINUUM, è più che ipotetico, come già ci ha allertati la neurologa Susan Greenfield nel suo bellissimo e illuminante saggio del 2003, Gente di domani, che mi riservo di presentare e approfondire a stretto giro affrontando la letteratura e fiction in tema di Intelligenza Artificiale

Simon Barry non è un autore super prolifico, ma gli va tributato di averci obbligati a riflettere su una più attuale definizione del  genere una volta conosciuto come fantascienza.